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CINEMA GRATTACIELO arriva nelle sale

 

Inizia dalla capitale, dall’ Apollo 11 di Roma, il percorso distributivo in sala di Cinema Grattacielo, il documentario di Marco Bertozzi dedicato al grattacielo di Rimini e ai suoi abitanti, prodotto, con Rai Cinema, dall’Archivio Audiovisivo del Movimento Operaio e Democratico, da Altreforme e dall’associazione culturale Condominium.

Il film è in programma a Roma all’Apollo 11 giovedì 5 ottobre (ore 21). Ad introdurre alla visione sarà il critico cinematografico Steve Della Casa che al termine della proiezione dialogherà con il regista Marco Bertozzi, la montatrice Ilaria Fraioli e il produttore esecutivo Luca Ricciardi.

Venerdì 6 ottobre, invece, Cinema Grattacielo sarà al Detour Festival di Padova, quindi il 10 ottobre  alle Giornate del cinema d’essai organizzate dalla Fice a Mantova, per arrivare di nuovo a Rimini, dal 13 al 15 ottobre, per le proiezioni pubbliche del Nuovo Cinema Tiberio. A novembre, invece, già confermate tappe nelle Marche, quindi a Parma, a Palermo e in Friuli Venezia Giulia.

Cinema Grattacielo ha debuttato in anteprima internazionale lo scorso 10 giugno a Bologna, al Biografilm Festival dove si è aggiudicato la Menzione speciale della Giuria. Il film in questi mesi ha già fatto tappa in diversi festival cinematografici: Cinema del reale (Specchia), Molise Film Festival, Perugia Social Film Festival.

Ne hanno scritto, tra gli altri, Repubblica.it, Il Manifesto, Fata Morgana, Pointbreak.

“Il racconto del grattacielo, con la voce di Ermanno Cavazzoni, è ancora una volta il nostro, quello del nostro tempo illuminato dalla sua sapienza strana, dalla saggezza che deriva forse dal suo essere sospeso nel cielo, saldo suo malgrado, pieno di memorie e di vita”. (Cristina Piccino, Il Manifesto)

 

“Cinema grattacielo risponde così all’idea di un cinema documentario in grado di sperimentare e rielaborare i complessi immaginari consegnateci dalla modernità e dalla postmodernità, spingendosi oltre i limiti percettivi abituali e cercando di costruire nuovi modelli simbolici”. (Giacomo Ravesi, Fata Morgana Web)

“Architettura grandiosa e futuribile, utopia di un mondo nuovo, fantasma di un sogno interrotto: il grattacielo di Rimini raccontato con fantasiosa e visionaria empatia”. (Arianna Pagliara, Pointblank)

“Il grattacielo di Rimini racchiude storie contrastanti e per questo ha un fascino raro. A raccontarlo per la prima volta sul grande schermo è il regista Marco Bertozzi. Il suo documentario si chiama Cinema Grattacielo…” (Corinna Spirito – Repubblica.it)

 

SINOSSI

Una riflessione autobiografica che si interroga sulle forme del documentario contemporaneo. L’umanità e i paesaggi del Grattacielo di Rimini scrutati in prima persona da uno dei suoi abitanti, in dialogo aperto con il grattacielo stesso (cui dà voce lo scrittore Ermanno Cavazzoni) e i suoi immaginari. Gli interni pop, le derive psichiche, i miti della vacanza di massa srotolati da uno degli edifici simbolo della metropoli balneare romagnola. Alto 100 metri, inaugurato nel 1959 quale icona di una fiduciosa modernità, oggi è un quartierone verticale abitato da una ventina di nazionalità differenti. Abitandoci mi sono reso conto di quale ricchezza e di quale problematicità fosse custode. Da ragazzino era un irraggiungibile albero della cuccagna. Il gioco più bello di una città luna-park, l’astronave di una vacanza che sembrava non finire mai. Lo guardavamo dal basso e aspettavamo di vederne crescerne altri: anni in cui si profetizzava un grattacielo per ogni città della costa e a Rimini, capitale europea della vacanza, si parlava addirittura di una «città di grattacieli». Lui svettava sulla metropoli balneare, con la sue pareti scintillanti, eppure tragicamente erette sulle ferite della guerra, laddove le bombe si erano più accanite. E oggi cosa è diventato? Un  ecomostro o un paradiso tecnologico? Esempio di convivenza sociale o catalizzatore di paure e suggestioni catastrofiste?

 

BIOGRAFIA DEL REGISTA

Marco Bertozzi (1963), fa parte di quel gruppo di autori che ha contribuito alla rinascita del documentario italiano, con un forte impegno teorico e di promozione culturale. Combina la pratica cinematografia – in film come “Appunti romani”, 2004, “Il senso degli altri”, 2007, “Predappio in luce”, 2008, “Cinema grattacielo”, 2017 – a una forte componente teorica (in libri come “L’idea documentaria”, “Storia del documentario italiano” o “Recycled cinema”). Film curator per rassegne sul documentario italiano (con Villa Medici, la Cinémathèque del Quebec, il Festival del cinema di Amiens, il San Diego Italian Film Festival), ha insegnato Cinema documentario al Centro Sperimentale di Cinematografia, alla Scuola d’Arte cinematografica Gian Maria Volonté e al Dams di Roma3. Nel 2013 ha condotto Corto Reale. Gli anni del documentario italiano, un programma in 27 puntate per RAI Storia, alla riscoperta della non-fiction italiana degli anni 50-70. Attualmente insegna Cinema documentario e sperimentale all’Università IUAV di Venezia e al Conservatorio di Scienze Audiovisive di Lugano.

 

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