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La solitudine del numero primo

L’Archivio Audiovisivo del Movimento Operaio e Democratico celebra la festa del lavoro innanzitutto attraverso i materiali messi a disposizione sulla piattaforma Nexo e sui suoi canali.

Grande parte dei titoli filmici dell’Aamod, infatti, tocca direttamente o indirettamente la questione del lavoro. Dalle prime catene di montaggio al capitalismo delle piattaforme.

La stessa dizione operaio del nostro nome è una traccia semantica del baricentro della soggettività una Fondazione datata 1985 (l’Archivio era già nato, però, nel 1979 come associazione). Anzi. L’aggiunta dell’aggettivo democratico fu un piccolo compromesso con le istituzioni che ritenevano un po’ osé limitarsi ad un termine considerato troppo classista.

Insomma, la festa del primo maggio è anche la nostra festa e vi partecipiamo con grande passione accanto alle organizzazioni sindacali, alle lavoratrici e ai lavoratori. 

Tuttavia, è ormai una festa a metà. La lunga stagione liberista ci ha consegnato precariato, disoccupazione, riders, disagio sociale. Ricchi divenuti ricchissimi, poveri condannati alla disperazione e comprensivi di quelli che la sociologia chiamava i ceti medi. Oppressione schiavismo tornano in scena nel nuovo Medioevo digitale. Eravamo, fino a qualche anno fa, nel trentennio del Welfare e dello sviluppo, dopo la stagione della Resistenza antifascista. Poi l’autunno dei diritti. Ecco un filo tra il 25 aprile e il 1° maggio. 

Esprimiamo, dunque, non solo una doverosa solidarietà ad una storica ricorrenza, bensì la volontà di essere attivissimi nella necessaria vertenza per il lavoro, per i lavori. E, naturalmente, ci sentiamo vicinissimi alle lavoratori e ai lavoratori dello spettacolo, vittime di una pandemia che richiede iniziative di sostegno permanenti e non episodiche.

Che si eviti ogni retorica. Non parole, ma opere di bene, come dice il motto popolare.

(Vincenzo Vita)


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