
Oggi Ansano avrebbe avuto ottantotto anni. Sono invece passati già dieci da quando non c’è più: dall’agosto 2011. Era ancora un mondo diverso, poi il mondo ha iniziato a cambiare e sta continuando a cambiare.
Ma la sua passione e il suo rigore continuano a mancarci.
Ansano è stato tra i fondatori dell’Archivio Audiovisivo, tra coloro che più avevano creduto nel progetto e probabilmente senza di lui, senza la sua perseveranza e il suo impegno, l’Archivio Audiovisivo del Movimento Operaio sarebbe stato un’altra cosa.
Ansano, pur continuando la sua attività di regista (più di 40 film tra documentari e lungometraggi) studiò e realizzò per l’Archivio, all’inizio degli anni ottanta, il progetto di catalogazione delle immagini in movimento dei materiali filmici di documentazione; un progetto essenziale per un Archivio che conserva documenti filmici sulla realtà, un progetto pilota per l’Italia.
Tantissimi le realizzazioni, le attività di studio e ricerca che portano la sua firma (tra le tante, basti ricordare la bellissima iniziativa di giornate di studio, proiezioni e con un prezioso catalogo su “Cesare Zavattini e l’altro cinema” e il film “La Follia di Zavattini”).
Tanti anche i film realizzati, soprattutto quelli su temi che riteneva dovessero essere tenuti sempre accesi, in particolare quello su Pace/guerra (Roma occupata, Resistenza, una nazione che risorge; Memoria presente, ecc.)
Dal 1992 al 2004 Ansano fu presidente della Fondazione e continuò a dare tantissimo all’Archivio: intelligenza, passione, esperienza, solidarietà, amicizia, militanza, partecipazione.
L’Archivio continuerà a tenere viva la sua memoria per i giovani e per un futuro migliore.
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