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L’Aamod a sostegno di Jafar Panahi e dei cineasti iraniani

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A seguito delle proteste che ancora infuriano dopo la morte della giovane Mahsa Amini, caduta sotto i colpi della “polizia-morale” dopo essere stata presa in custodia a causa di un utilizzo scorretto del velo,  le autorità iraniane hanno dichiarato che verranno adottati provvedimenti contro le personalità pubbliche e culturali che dimostrino il loro sostegno alla protesta. Tra le figure dell’ambiente cinematografico, il regista Asghar Farhadi e svariati altri cineasti e professionisti dell’ambiente iraniano, firmatari di una lettera aperta indirizzata al governo. Nei mesi scorsi poi, si era verificato anche l’arresto e il successivo rilascio – con procedimento però ad oggi ancora aperto –  delle documentariste Firouzeh Khosrovani e Mina Keshavarz.

Si trova invece ancora in carcere dallo scorso luglio il regista Jafar Panahi, vincitore del Premio Speciale della Giuria all’ultima Mostra del Cinema di Venezia con Gli orsi non esistono, arrivato in questi giorni nelle sale italiane e, dichiarano i distributori americani Sideshow e Janus Film, presto al centro della campagna Oscar come Miglior Regista per Panahi.

In quanto simbolo di un cinema che continua a resistere e a raccontare (Panahi è dal 2010 sottoposto al divieto di girare e distribuire dentro e fuori dall’Iran i suoi film, oltre all’impossibilità di uscire dal Paese ed avere qualsiasi tipo di contato con i medi) l’Aamod intende dimostrare il suo appoggio a lui e a tutti gli altri registi e cineasti che continuano a dar voce attraverso il loro cinema a tutte le altre del Paese, soverchiate, inascoltate.


Aamod – Archivio Audiovisivo del Movimento Operaio e Democratico.
10 ottobre 2022.

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