news

News dal patrimonio – Vajont

9 ottobre 1969 la tragedia del Vajont. La storia di questa immane distruzione che provocò la morte di 1910 persone è ricostruita su vari siti e pagine web. Vi segnaliamo quella, di qualche anno fa, a cura del Comune di Longarone: http://www.vajont.net, che ha pubblicato anche numerosa documentazione fotografica.

Molti i documenti audiovisivi reperibili sul web, dai primi anni sessanta ai Duemila, che mostrano, ricostruiscono, rappresentano, riflettono, denunciano questa catastrofe, con modalità, immaginari, intenti diversi, a seconda dei punti di vista e dei tempi.

Vogliamo segnalare, per un quadro storico-sociale dell’epoca, dal punto di vista della televisione di quel periodo, attraverso lo sguardo di un grande giornalista, un primo interessante documento in cui l’Italia del 1963 è rappresentata nel bel programma inchiesta di Ugo Zatterin, Viaggio nell’Italia che cambia, in cinque puntate, trasmesso dalla Rai nel marzo di quell’anno. Un programma che restituisce il contesto di quell’Italia in fermento e in trasformazione, nel periodo del cosiddetto boom economico, pochi mesi prima della tragedia del Vajont, drammatico risvolto di alcuni di quei grandi e incontrollati monumenti al progresso.

I documenti filmici realizzati subito dopo la tragedia del Vajont non sono molti. I più importanti e preziosi sono conservati proprio dall’Archivio audiovisivo del movimento operaio e democratico, tra cui il documentario di Antonello Branca, per TV7, Erto e Casso. Un documentario, “censurato” forse ancora oggi dalla televisione (qui un breve estratto sul sito delle Teche Rai in cui non si cita l’autore), che allora provocò la rottura del contratto del regista, oltre all’allontanamento dei responsabili del programma (si consulti, qui, un articolo de L’Espresso, proprio del 1963, a proposito delle diverse serie del programma TV7). 

A questo link la scheda di descrizione del film di Antonello Branca, con gli allegati relativi alla rassegna stampa dell’epoca sulla vicenda di questo film.

“Il servizio di TV7 è la prima voce a denunciare pubblicamente che non si è trattato di una tragedia imprevista ma del risultato di gravi irresponsabilità da parte di chi gestiva la diga. […] Le reazioni al servizio furono molto gravi. TV7 e il suo direttore furono messi sotto accusa e Antonello Branca perse il contratto con il programma. Giornali come Il Tempo e L’Avvenire parlarono di sciacallaggio e di vampirismo televisivo”. (Dall’abstract del film nella scheda di descrizione a cura dell’Aamod, ndr)

L’Aamod, custodendo l’intero archivio del regista, Antonello Branca, depositato qualche anno fa dalla compagna, Donatella Barazzetti, detiene un esemplare su diversi supporti di questo film, e un esemplare in due puntate.

Dopo la tragedia del Vajont, oltre la televisione di Stato, la Unitelefilm, la società di produzione cinematografica legata al Partito comunista italiano, realizzò, con la regia di Luigi Di Gianni numerose riprese sul luogo del disastro. Le schede di descrizione di questi documenti preziosi e i film integrali sono consultabili ai seguenti link:

La tragedia del Vajont, 1964, di Luigi Di Gianni 

Vajont 1965 – Due anni dopo, non finito

Le riprese di questi due film furono utilizzate nel documentario di Luigi Di Gianni, Vajont 2000 condanne, del 1970, documento inchiesta della celebre serie dei Cinegiornali Liberi, ispirata da Cesare Zavattini, della fine degli anni sessanta. A questo link la scheda di descrizione dei Cinegiornali Liberi e del progetto che li ispirò.

Il film di Luigi Di Gianni è stato realizzato dopo il Processo di Primo Grado a l’Aquila, nel 1969 e il Processo di appello, sempre a l’Aquila nel 1970. A questo link la pagina che riassume i giudizi e le sentenze relative al disastro.

A seguire, il film di Luigi Di Gianni, digitalizzato e fruibile sul sito dell’Aamod e sul canale YouTube dell’archivio, che propone molte videointerviste ai sopravvissuti, nonché alla giornalista Tina Merlin (a questo link la pagina di un sito a lei dedicato).

A questo link la scheda di descrizione del film, con gli allegati relativi alla versione definitiva del testo del commento e dei dialoghi e al nulla osta, o vista censura.

L’Archivio conserva un fascicolo di carte relative al processo produttivo del film. Vi riportiamo in alcuni file immagine le copertine e le prime pagine di documenti cartacei, che mostrano l’elaborazione del soggetto, del testo in varie versioni, della sceneggiatura, la domanda del nulla osta, i testi a mano a mano trascritti delle interviste, e i documenti del Ministero.

 

All’Aamod sono conservati altri film documentari, che parlano della tragedia.

 

 

Tra questi il bel film di Lino Del Fra, Lettera dal Friuli, del 1964, con le musiche di Egisto Macchi e il testo del giornalista socialista Felice Chilanti. Quasi un presagio di un’altra catastrofe successiva, purtroppo.

Il film è digitalizzato ed è pervenuto in archivio grazie a un deposito da parte dell’Arci.

A questo link la scheda di descrizione del film.

Segnaliamo inoltre un altro importante documentario del regista Ennio Lorenzini, Nasce una regione, del 1968, della Unitelefilm.

A questo link la scheda di descrizione del film.

In altri documenti filmici degli anni settanta, di propaganda del Pci, si rintracciano riferimenti e immagini relativi al Vajont. Per rintracciarli basterà inserire la parola chiave Vajont nella stringa di ricerca, sia sul sito Aamod, in Archivi on line, sia sul canale YouTube della Fondazione.

Segnaliamo infine che su YouTube è possibile reperire e visionare Vajont, il film di fiction integrale di Renzo Martinelli del 2001 (pessima risoluzione purtroppo), e lo spettacolo teatrale, Il racconto del Vajont di Marco Paolini, ripreso e trasmesso dalla Rai.

A voi la ricerca, anche di altri documenti audiovisivi, soprattutto dei Dossier de La Storia siamo noi, sul Vajont.

(LC)

[gmw_single_location]