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Hasta la memoria siempre, Fernando Birri


Oggi, lunedì 3 ottobre alle 18, presso la Casa Argentina sarà presentato uno splendido cofanetto dedicato al Maestro Fernando Birri.


L’opera, che fa parte della collana Hasta la memoria siempre realizzata dall’Incaa (Instituto nacional de cine y artes audiovisuales argentino), comprende la ristampa del volume di Fernando Birri “El Alquimista Democratico. Por un Nuevo Nuevo Nuevo Cine Latinoamericano”, edito per la prima volta nel 1999 e comprendente 35 anni di scritti teorici e poetici dal 1956 al 1991, e quasi tutta la filmografia del (e sul) Maestro argentino raccolta in otto dvd.



Nel corso della iniziativa verrà proiettato Caleidoscopio birriano (2017, 50’), film di montaggio realizzato da Ugo Adilardi, Monica Maurer e Milena Fiore.


Nelle settimana successive seguirà una rassegna di film di Fernando: da Los inundados a Tire dié, da Castagnino, diario romano a Elegia friulana.


L’Archivio Audiovisivo del Movimento Operaio e Democratico è felice e commosso di partecipare alla realizzazione di questa iniziativa, che rende omaggio a Fernando, amico fraterno dell’Archivio fin dalla sua fondazione.


Fernando arrivò all’Archivio attraverso Ansano Giannarelli, che per tanti anni ne è stato presidente. Tra loro nacque una vera e propria amicizia. Così Fernando ricorderà il loro incontro:


“Era in occasione del primo incontro internazionale che si faceva delle cinematografie del, così maldetto, Terzo mondo: America Latina, Asia e Africa. Io ero su quell’aereo, che stentava a decollare e non si sapeva se fosse partito o meno. A un certo punto iniziò a tremare. Noi eravamo stati a questo congresso ad Algeri e guarda i il mio compagno, che era seduto accanto a me e lui mi disse: «Ce la faremo». Ha sorriso e ha detto: «Ce la faremo». È ovvio che non sia un mistero chi fosse questo compagno, era Ansano. Io non lo conoscevo, l’ho conosciuto lì in quel momento. Per me è stata bellissima questa frase perché, nevrotico come sono e con la paura dell’aereo, sentire la sua presenza così serena e sorridente è stata veramente una specie di medicina astratta. Per questo lo ricordo. Ha continuato a insufflarmi, a darmi, a regalarmi, generosamente, durante gli anni.”

(Antonio Medici, “Cercando la rivoluzione. Ansano Giannarelli, i film e le idee”, Annali AAMOD 15, 2012)


Già prima dell’incontro con Ansano, Fernando aveva conosciuto e frequentato a lungo Cesare Zavattini, fondatore dell’Archivio, col quale condivideva un’idea della cultura e dell’arte non slegate dall’impegno civile e politico, ma anche un’idea dell’Archivio come struttura in grado di intervenire nella realtà per cambiarla, di “entrare nella dialettica odierna delle lotte democratiche, di contribuire a creare una informazione più libera fin dalla sua radice.” (Ibidem) Il rapporto con Ansano fu altrettanto forte e significativo, sfociando tra l’altro nella realizzazione di due film importanti come Sierra maestra e Non ho tempo.


Fernando stesso descriverà il loro sodalizio in questi termini:

“In questa fratellanza tra Ansano e Fernando, Fernando rappresentava la follia. Lo ammetto in prima persona, rappresentavo la follia. Ansano rappresentava, invece, il rigore. L’ostinato rigore di lunga tradizione. Ansano aveva una mentalità molto avanti nei suoi progetti, però come struttura mentale era una mentalità di formazione classica. Io, invece, nel mio essere scompaginato, nella mia follia, rappresentavo, perché no?, la temerarietà, la sorpresa, l’imprevisto, di un mondo che ancora si sta facendo oggi.”


Fer, Za e Ansano erano uniti, oltreché dalla passione politica e dall’impegno per cambiare le cose, dall’entusiasmo: “Questo entusiasmo, «en-theos-iasmo», quest’essere toccato dall’ala di Dio – ricorderà ancora Fernando – era quello che veramente ci accomunava.”


L’aamor di Fernando verso l’Archivio è proseguito anche negli anni successivi, col suo legame fraterno con Ugo Adilardi, che ne è stato presidente in anni recenti e con cui Fernando ha realizzato il suo film Elegia friulana; e ancora con Guido Albonetti, Monica Maurer e Paola Scarnati, Vincenzo Vita e con tutto l’Archivio nel suo insieme.


Alcuni degli ultimi compleanni di Fer, sempre unito alla sua-nostra amata Carmen, sono stati festeggiati proprio in Archivio, ballando, ascoltando musica, bevendo e mangiando: facendo, insomma, “tutto ciò che di profano si può fare per non farsi intimidire, per non farci in qualche modo perdere la volontà di gioia e di vita”; quella volontà di gioia e di vita che Fernando ci ha sempre trasmesso e che ci lascia per sempre.


di Milena Fiore

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