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CICLO DI CINEMA DI FERNANDO BIRRI


In occasione del restauro dei film del Maestro Fernando Birri, ora distribuiti in Dvd assieme alla nuova edizione del suo libro El Alquimista Democratico, prosegue presso l’Espacio Incaa Km 11.100 della Casa argentina (via Veneto 7, Roma) la rassegna a lui dedicata, promossa dall’Incaa, dall’Ambasciata argentina in Italia e dall’Archivio, fortemente voluta da Carmen Papio Birri e dai suoi cari compagni e compagne.

Mercoledì 12 ottobre e mercoledì 26, a partire dalle ore 18, saranno proiettati alcuni dei capolavori del regista:
Il 12,  Tire dié, del 1960, un film di gusto neorealista, uno dei manifesti del Nuovo cinema latinoamericano che costituisce una vera e propria “inchiesta sociale filmata”, come fu definito allora. A Tire dié seguiranno i cortometraggi Castagnino, diario romano (1967) ed Elegia friulana (2007), realizzato da Fernando assieme al regista Ugo Adilardi.
Mercoledì 26 sarà invece la volta del “verdadero film-escuela”, Los Inundados, anch’esso del 1960, ma la cui idea nasceva addirittura sette anni prima, a Roma:


La idea de esta película nació en mí en 1953, en Roma, cuando bajo un cielo de estrellas amigas pero ajenas, pensaba en mi país. Me refugié, entonces, en unas lecturas Santa Fe, mi pais de Mateo Blooz, por ejemplo en mi cuartito de Piazza di Spagna lo leía y releía. Una de sus historias, Los inundados, de hecho, me hizo pensar que podía ser una película argentina, es más, que tenía que ser mi primera película en este país.


Fernando Birri, El Alquimista Democratico. Por un Nuoevo Nuoevo Cine Latinoamericano, nuova ed. 2022

La trama y guión de Los inundados se realizó a partir de familias reales, con sus características, su psicología, sus formas de expresión, incluso su apariencia física, seleccionadas de un rico material foto-documental y principalmente del documental Tire dié.


Manuel Horacio Giménez, assistente alla regia di Tire dié, in Apuntes del diario de filmacion:

Il cinema di Fernando Birri, a partire da Tire dié, fu fortemente influenzato da Cesare Zavattini e dalla forma dei fotodocumentari che lo stesso padre del Neorealismo aveva pubblicato sulla rivista Cinema nuovo, come Un Paese del 1955.  Zavattini ebbe un ruolo decisivo nel montaggio finale di Tire dié, aiutando Fernando Birri a ridurlo da 59 a 33 minuti:

Lo abbiamo fatto, ben consapevoli e molto contenti, sapendo che si fornivano giudizi a favore della sopravvivenza della morale Neorealista. Tire dié si rifà direttamente a Un paese e ai fotodocumentari di Cinema Nuovo, intendendo proseguire l’esperienza nel momento in cui non si poteva portare più avanti in Italia.


Lettera di Birri a Zavattini, 27 luglio 1960, ACZ 901/14, in Zavattini, oltre confine a cura di Alberto Ferraboschi, Corsiero editore, 2020)

Milena Fiore. 11 ottobre 2022.

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