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“Le ex colonie portoghesi: media e decolonizzazione”

Convegno internazionale (12-13 dicembre)

Rassegna cinematografica (10-13 dicembre)

Roma, sedi da definire



Attenzione: la scadenza della call è prorogata al 30 settembre 2023


English below, Versão em português a seguir


L’indipendenza delle colonie portoghesi si realizza alla fine del lungo processo di decolonizzazione degli stati africani: gli ultimi paesi del continente a liberarsi dal colonialismo europeo furono proprio Angola, Capo Verde, Guinea-Bissau, São Tomé e Príncipe, e Mozambico tra il 1973 e il 1975, dopo anni di guerra contro il regime dittatoriale portoghese. Dopo la rivoluzione dei Garofani del 1974 in Portogallo, le ex colonie portoghesi in Africa raggiungono l’indipendenza, da ultime Angola e Mozambico nel 1975. Cinquant’anni dopo, vogliamo ricordare questi eventi guardando al ruolo del cinema e dei media.


Negli ultimi anni, gli studi di cinema si sono occupati sempre di più di anticolonialismo, terzomondismo, e internazionalismo, parte di un più ampio processo di inclusione di temi come migrazioni, colonialismo, e postcolonialismo all’interno di questo campo di studi. Al tempo stesso, anche gli studi sul ruolo del cinema durante la guerra fredda trovano nuovi sbocchi in particolare per quel che concerne dinamiche di solidarietà transnazionale, l’internazionalismo, l’anticolonialismo e più in generale l’antimperialismo del lungo ‘68. Questa conferenza prende spunto da queste nuove aree di studio, cercando però di affrontarle da un’angolazione che ha ricevuto relativamente poca attenzione: il rapporto tra i media (cinema, televisione, fotografia) e le ex colonie portoghesi. Partendo da recenti studi sul tema (come quelli di Maria do Carmo Piçarra, Teresa Castro, Catarina Laranjeiro, e Ros Gray), e il recente lavoro di riscoperta dell’opera fotografica e cinematografica di Augusta Conchiglia, con il convegno si vuole ridare importanza a questo tema e proporre nuovi film finora poco visti se non inesplorati che verranno mostrati durante il convegno e nei giorni precedenti. Se infatti sono note le opere di registe/i straniere/i come Sarah Maldoror o Mario Marret, o di filmmaker angolane/i, capoverdiane/i, guineane/i e mozambicane/i (tra gli altri, Ruy Duarte), praticamente sconosciuto è il ruolo dei e delle cineasti/e italiani/e nel raccontare le guerre di indipendenza e gli anni immediatamente successivi. Le fotografie di Uliano Lucas, Bruna Polimeni, Augusta Conchiglia e un film come Labanta Negro! (Piero Nelli, 1966) circolarono già all’epoca, ma meno si sono visti e studiati i film di Valentino Orsini e Alberto Filippi (I dannati della terra, 1969), Lionello Massobrio, Joaquin Jorda, Elena Bedei, Sergio Spina (conservati all’ Archivio Audiovisivo del Movimento Operaio e Democratico a Roma), e persino Carlo Lizzani che nel 1976 gira per la RAI un film in Angola, Africa nera, Africa rossa.


Organizzazioni non governative e militanti italiani, filmmaker inclusi, ebbero un ruolo importante nella solidarietà per e con i popoli in lotta contro il colonialismo, ospitando tra l’altro due convegni con la partecipazione dei leader dell’Africa ex portoghese (a Roma, 1970 e Reggio Emilia, 1973). Il convegno vuole allargare lo sguardo e riaprire il dibattito sul rapporto tra media (non solo italiani) e ex colonie portoghesi, in cerca di quelle “affinità” – o meglio “intimacies” (secondo la definizione di Lisa Lowe) tra continenti uniti in oppressione capitalistica e solidarietà anticoloniale.

Sollecitiamo dunque proposte – in italiano o in inglese – che affrontano queste ipotesi di ricerca. Tra i tanti temi, ci interessano, relative ai media e le ex colonie portoghesi:

  • Rappresentazione, resa, e racconto delle guerre di indipendenza;
  • Viaggi di filmmaker e fotografe/i;
  • Riuso e circolazioni di immagini d’epoca;
  • Solidarietà internazionalista e media;
  • Cinema e decolonizzazione portoghese;
  • Archivio e metodi di studio e lavoro anticoloniale;
  • Approcci femministi e di genere alla questione coloniale e anticoloniale;
  • Reportage, inchieste e altre forme di documentario per la televisione.
  • Invitiamo anche artiste/i interessate/i a presentate opere di ricerca-creazione, o più in generale di pratiche artistiche.

Hanno confermato la partecipazione: Livia Apa (Centro Studi sull’Africa Contemporanea dell’Università di Napoli L’Orientale), Andrea Brazzoduro (Università degli Studi di Napoli L’Orientale), José Manuel Costa (Cinemateca Portuguesa, da confermare), Ilaria Ferretti (Home Movies), Mario Lanzafame (archivista e ricercatore storico), Mariano Mestman (Universidad de Buenos Aires), Carlo Podaliri (archivista e ricercatore storico), Roberto Silvestri (critico cinematografico), Vincenzo Russo (Università degli Studi di Milano Statale), Masha Salazkina (Concordia University, Montreal), Mariamargherita Scotti (Istituto de Martino), Gabriele Siracusano (CNR e Fondazione Gramsci), Alessandro Triulzi (Università degli Studi di Napoli L’Orientale), e le filmmaker Elena Bedei, Filipa César, Augusta Conchiglia. Nel corso della retrospettiva, verranno proiettati film inedita o riscoperti.


Proposte d’intervento (massimo 20 minuti) per la conferenza di Roma potranno essere inviate sotto forma di abstract della lunghezza complessiva tra le 150 e le 200 parole, assieme a una breve nota biografica, all’indirizzo storia@aamod.it, entro e non oltre il 30 settembre 2023. La lingua ufficiale della conferenza sarà l’inglese, ma saranno previste alcune sezioni in lingua italiana, con traduzione simultanea.


Il convegno è parte del progetto Una storia dimenticata: il cinema italiano e la decolonizzazione delle ex-colonie portoghesi promosso dall’Archivio Audiovisivo del Movimento Operaio e Democratico, organizzato all’interno della serie “Il progetto e le forme di un cinema politico”.

Convenors: Luca Caminati (Concordia University, Montreal), Damiano Garofalo (Sapienza Università di Roma), Luca Peretti (University of Warwick), Paola Scarnati (AAMOD) con Maria do Carmo Piçarra (ICNOVA-UNL).


Il convegno è promosso dall’Archivio Audiovisivo del Movimento Operaio e Democratico, in collaborazione con la Fondazione Gramsci, Sapienza – Università di Roma, Concordia University, Montreal, University of Warwick, in partnership con ICNOVA-UNL, Cattedra Antonio Lobo Antunes (Università degli studi di Milano- Istituto Camões di Lisbona), Centro Sperimentale di Cinematografia – Cineteca Nazionale, Istituto De Martino, Centro Studi sull’Africa Contemporanea (CeSAC) dell’Università di Napoli L’Orientale, Centro Amilcar Cabral di Bologna, Fondazione Lelio e Lisli Basso onlus, Casa del Cinema di Roma, and Consulta Universitaria Cinema.


English version 

Former Portuguese Colonies: Media and Decolonization

International conference (Dec. 12-13)

Film Retrospective (Dec. 10-13)

Rome, venues to be determined


The independence of the Portuguese colonies came at the end of the long process of decolonization of African nations: the last countries on the continent to free themselves from European colonialism were Angola, Cape Verde, Guinea-Bissau, São Tomé and Príncipe, and Mozambique between 1973 and 1975, after long wars against Portugal. After the 1974 Carnation Revolution in Portugal, former Portuguese colonies in Africa achieved independence, most recently Angola and Mozambique in 1975. Fifty years later, we want to remember these events by looking at them through the role of film and media.

In recent years, film and media studies has been increasingly concerned with anticolonialism, Third-Worldism, and internationalism, as part of a larger push to include topics such as migration, colonialism, and postcolonialism in this field. At the same time, scholarly investigations into the role of cinema during the Cold War are also finding new outlets particularly with regard to dynamics of transnational solidarity, internationalism, anticolonialism, and more generally the anti-imperialism of the long ’68. This conference takes its cue from these new areas of study, but seeks to approach them from an angle that has received relatively little attention: the relationship between the media (cinema, television, photography) and the former Portuguese colonies. Building on recent studies (such as those by Maria do Carmo Piçarra, Teresa Castro, Catarina Laranjeiro, and Ros Gray) and the recent rediscovering of the photographic and cinematographic work of Augusta Conchiglia, with this conference we aim to highlight these topics and to spotlight new, hitherto marginalized films that will be screened during the conference and in the days leading up to it. If in fact the works of foreign filmmakers such as Sarah Maldoror or Mario Marret, or of Angolan, Cape Verdean, Guinean, and Mozambican filmmakers (Ruy Duarte, among others) are relatively popular, practically unknown is the role of Italian filmmakers in narrating the wars of independence and their afterlives. The photographs of Uliano Lucas, Bruna Polimeni, Augusta Conghiglia, and movies like Labanta Negro! (Piero Nelli, 1966) circulated widely at the time, just as with the films by Valentino Orsini and Alberto Filippi (I dannati della terra, 1969), Lionello Massobrio, Joaquin Jorda, Elena Bedei, Sergio Spina (preserved at AAMOD, the Audiovisual Archive of the Workers’ and Democratic Movement in Rome), and even Carlo Lizzani, who in 1976 made a film for RAI on Angola, Black Africa, Red Africa.

Non-governmental organizations and Italian militants, filmmakers included, played an important role in the solidarity for and with the peoples struggling against colonialism, hosting, among other things, two conferences with the participation of former Portuguese African leaders (in Rome, 1970 and Reggio Emilia, 1973). Our conference aims to broaden the gaze and reopen the debate on the relationship between media (not only Italian) and former Portuguese colonies, in search of those “affinities”—or rather “intimacies” (according to Lisa Lowe’s definition)—between continents united in capitalist oppression and anticolonial solidarity.

We would like to solicit proposals in Italian or English that address queries around media and its relationship with the former Portuguese colonies. We suggest the following topics for participants to consider:

– Representations, renditions, and narratives of the wars of independence;

– Travels of filmmakers and photographer(s);

– Recycling and circulations of images;

– Internationalist solidarity through the media;

– Cinema’s role in Portuguese decolonization;

– Archives and methods of anticolonial studies and work;

– Feminist and gendered approaches to the colonial and anticolonial question;

– Reportage, investigations, and other forms of documentary filmmaking for television.

– We also invite artists to submit works of research-creation, or more generally works of creative artistic practices, that engage with the topics of this conference.

Have confirmed participation: Livia Apa (Centro Studi sull’Africa Contemporanea dell’Università di Napoli L’Orientale),  Andrea Brazzoduro (Università degli Studi di Napoli L’Orientale), José Manuel Costa (Cinemateca Portuguesa, tbc), Ilaria Ferretti (Home Movies), Mario Lanzafame (archivist and researcher), Mariano Mestman (Universidad de Buenos Aires), Carlo Podaliri (archivist and researcher), Roberto Silvestri (film critic), Vincenzo Russo (Università degli Studi di Milano Statale), Masha Salazkina (Concordia University, Montreal), Mariamargherita Scotti (Istituto de Martino), Gabriele Siracusano (CNR e Fondazione Gramsci), Alessandro Triulzi (Università degli Studi di Napoli L’Orientale), and the filmmakers Elena Bedei, Filipa César, Augusta Conchiglia. The retrospective will include films (short, medium, and feature length) rarely screened and/or recently found.

Proposals for papers (20 minutes max.) for the Rome conference may be sent in the form of abstracts of 150-200 words, along with a brief bio (100 words max.) no later than September 22, 2023. The official language of the conference will be English, but there will be sections in Italian with simultaneous translation provided.

The conference is part of the project “A Forgotten History: Italian Cinema and the Decolonization of the Former Portuguese Colonies” promoted by AAMOD, and it is organized as part of the series “The Project and Forms of a Political Cinema.”

Convenors: Luca Caminati (Concordia University, Montreal), Damiano Garofalo (Sapienza University of Rome), Luca Peretti (University of Warwick), Paola Scarnati (AAMOD) with Maria do Carmo Piçarra (ICNOVA-UNL).

The conference is promoted by AAMOD, in collaboration of Fondazione Gramsci, Sapienza-University of Rome, Concordia University, Montreal, University of Warwick, in partnership with

ICNOVA-UNL, Cattedra Antonio Lobo Antunes (Università degli studi di Milano- Istituto Camões di Lisbona), Centro Sperimentale di Cinematografia – Cineteca Nazionale, Istituto De Martino, Centro Studi sull’Africa Contemporanea (CeSAC) dell’Università di Napoli L’Orientale, Centro Amilcar Cabral di Bologna, Fondazione Lelio e Lisli Basso onlus, Casa del Cinema di Roma, and Consulta Universitaria Cinema.


Versão português 

Ex-colónias portuguesas: Media e descolonização

Conferência Internacional (Dec. 12-13)

Retrospectiva cinematográfica (Dec. 10-13)

Rome, datas a definir.


A independência das ex-colónias portuguesas encerrou o longo processo de descolonização das nações africanas: os últimos países do continente a libertar-se do colonialismo europeu foram precisamente Angola, Cabo Verde, Guiné-Bissau, S. Tomé e Príncipe e Moçambique, entre 1973 e 1975, após as suas lutas de libertação contra o regime ditatorial português. Após a “Revolução dos Cravos” de 1974, em Portugal, as ex-colónias portuguesas em África conseguiram, finalmente, a independência. Cinquenta anos depois, queremos relembrar estes eventos pensando o papel do cinema e dos média no processo.

Nos últimos anos, os Estudos Fílmicos e dos Média têm vindo a ocupar-se cada vez mais com o anticolonialismo, o terceiro-mundismo e o internacionalismo, no âmbito de um processo mais vasto de consideração de temas como a migração, o colonialismo e o pós-colonialismo nos seus estudos. Simultaneamente, as investigações académicas sobre o papel do cinema durante a Guerra Fria estão também a encontrar novas saídas, particularmente no que diz respeito às dinâmicas de solidariedade transnacional, internacionalismo, anticolonialismo e, de um modo mais geral, ao anti-imperialismo do longo 68. Esta conferência inspira-se nestas novas áreas de estudo, mas procura abordá-las de um ângulo que tem recebido relativamente pouca atenção: a relação entre os meios de comunicação social (cinema, televisão, fotografia) e as antigas colónias portuguesas. Partindo de estudos recentes (como os de Maria do Carmo Piçarra, Teresa Castro, Ros Gray e Catarina Laranjeiro), e da também recente redescoberta da obra fotográfica e cinematográfica de Augusta Conchiglia, pretendemos com esta conferência dar relevo a estas temáticas e desvelar novos filmes, até agora pouco ou nada considerados, a exibir durante a conferência e nos dias que a antecedem. Se, de facto, as obras de cineastas franceses como Sarah Maldoror ou Mario Marret, ou de cineastas moçambicanos, guineenses e angolanos (Ruy Duarte, entre outros) têm alguma visibilidade, está praticamente por conhecer o papel que os realizadores e fotógrafos italianos tiveram na documentação e projecção internacional das lutas de independência africanas e das suas persistências. As fotografias de Uliano Lucas, Bruna Polimeni, Augusta Conghiglia, e filmes como Labanta Negro! (Piero Nelli, 1966) que já circulavam na época, filmes de Valentino Orsini e Alberto Filippi (I dannati della terra, 1969), Lionello Massobrio, Joaquin Jorda, Elena Bedei, Sergio Spina (conservados no Arquivo Audiovisual do Movimento Operário e Democrático de Roma – AAMOD), e até Carlo Lizzani, que em 1976 realizou um filme para a RAI sobre Angola, Black Africa, Red Africa.

Organizações não governamentais e militantes italianos, incluindo jornalistas, cineastas e fotógrafos, tiveram um papel importante na solidariedade para e com os povos em luta contra o colonialismo, organizando, entre outras acções, duas conferências com a participação dos líderes africanos das lutas independentistas nas colónias portuguesas (em Roma, 1970 e Reggio Emilia, 1973). Esta conferência pretende alargar o olhar e retomar o debate sobre a relação entre os meios de comunicação social (não só italianos) e as antigas colónias portuguesas, em busca das “afinidades” – ou melhor, “intimidades” (segundo a definição de Lisa Lowe) – entre continentes unidos no combate à opressão capitalista e pela solidariedade anticolonial.

Recebemos propostas em italiano ou inglês que se proponham reflectir sobre estas questões relativas aos média e às ex-colónias portuguesas:

– Representação, rendição, e narrativas das lutas das independências;

– Viagens de realizadores e fotógrafos;

– Reutilização e circulação de imagens de arquivo;

– Solidariedade internacionalista e média;

– Cinema e descolonização;

– Arquivos e metodologias (métodos) de estudos e trabalhos anticoloniais;

– Aproximações feministas e de género à questão colonial e anticolonial;

– Reportagem, investigações e outras formas de realização documental para televisão;

– Também convidamos artistas a submeter trabalhos de investigação-criação, ou mais genericamente de práticas artísticas criativas relacionadas com os tópicos desta conferência.

Participações confirmadas: Livia Apa (Centro Studi sull’Africa Contemporanea dell’Università di Napoli L’Orientale), Andrea Brazzoduro (Università degli Studi di Napoli L’Orientale), José Manuel Costa (director da Cinemateca Portuguesa, por confirmar), Ilaria Ferretti (Home Movies), Mario Lanzafame (arquivista e investigador), Mariano Mestman (Universidad de Buenos Aires), Carlo Podaliri (arquivista e investigador), Roberto Silvestri (crítico de cinema), Vincenzo Russo (Università degli Studi di Milano Statale), Masha Salazkina (Concordia University, Montreal), Mariamargherita Scotti (Istituto de Martino), Gabriele Siracusano (CNR e Fondazione Gramsci), Alessandro Triulzi (Università degli Studi di Napoli L’Orientale), e as realizadoras Elena Bedei, Filipa César e Augusta Conchiglia.

A retrospectiva incluirá a exibição de filmes (de curta, média, e longa-metragem) raramente projectados e/ou recentemente descobertos.

Propostas de comunicação (máximo 20 minutos) para a conferência de Roma podem ser enviadas para o email storia@aamod.it, sob a forma de resumos de 150 a 200 palavras, juntamente com uma breve nota biográfica (máximo de 100 palavras), até 22 de Setembro de 2023. A língua oficial da conferência será o inglês, mas haverá alguns painéis em italiano, com tradução simultânea.

Esta conferência está integrada no projecto A forgotten history: Italian cinema and the decolonization of the former Portuguese colonies promovido pela AAMOD, organizada como parte da série “Il progetto e le forme di un cinema politico”.

Organizadores: Luca Caminati (Concordia University, Montreal), Damiano Garofalo (Sapienza University of Rome), Luca Peretti (University of Warwick), Paola Scarnati (AAMOD) e Maria do Carmo Piçarra (ICNOVA-UNL).

A conferência é financiada pela AAMOD, em colaboração com a Sapienza-University of Rome, Concordia University, Montreal, University of Warwick, e em parceria com o ICNOVA-UNL, Cattedra Antonio Lobo Antunes (Università degli studi di Milano – Istituto Camões di Lisbona), Centro Sperimentale di Cinematografia – Cineteca Nazionale, Istituto De Martino, Centro Studi sull’Africa Contemporanea (CeSAC) dell’Università di Napoli L’Orientale, Centro Amilcar Cabral di Bologna, Fondazione Lelio e Lisli Basso onlus, Casa del Cinema di Roma, e Consulta Universitaria Cinema.


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