All’interno del Festival della Resistenza, la tre giorni di eventi organizzati da Roma Capitale per celebrare la Liberazione dal nazifascismo, torna la mostra Donne R-Esistenti a Roma, un percorso tra storie, immagini, video e musica che racconta il ruolo delle donne nella Resistenza romana.
La mostra, promossa dall’ANPI provinciale di Roma e dal Coordinamento donne Tina Costa, sarà inaugurata – con la presenza, tra gli altri, della presidente dell’Anpi provinciale Marina Pierlorenzi e della vice presidente e responsabile del coordinamento donne Tina Costa Amalia Perfetti – martedì 23 aprile, alle ore 16, e sarà visitabile fino al 25 aprile, dalle 10 alle 19, presso l’ex sala consiliare di Villa Lazzaroni (Via Appia Nuova 522).
Nell’ambito della mostra sono presenti anche installazioni audiovisive curate da Milena Fiore sulla base di materiali dell’Archivio Audiovisivo del Movimento Operaio e Democratico (AAMOD), tra i quali gli straordinari film Roma occupata e Resistenza, una nazione che risorge di Ansano Giannarelli, e Antifascisti a Roma di Ugo Gregoretti, Giorgio Pellegrini e Luigi Perelli.
Insieme alle sequenze tratte da questi film, sono state selezionate molte immagini, provenienti da fonti tedesche, italiane, anglo-americane, anch’esse conservate presso l’AAMOD, e infine stralci dell’intervista a Tina Costa e altre sequenze realizzate da Regesta.exe per il film Senza rossetto di Silvana Profeta e per il progetto di archivio online ad esso collegato.
Accompagnati dai suoni e dalle musiche di Nicola Alesini e del gruppo musicale Faraualla, tali materiali fruibili attraverso una postazione personalizzata dotata di cuffie e grazie a vari monitor e proiettori presenti nella mostra, contribuiscono – insieme ai pannelli realizzati dalle volontarie e dai volontari del Servizio Civile Universale che lavorano con l’Anpi di Roma, coordinati da Morena Terraschi della presidenza dell’Anpi di Roma, con la cura grafica di Giulia D’Ottavi – a restituire il clima di un’epoca con un coinvolgente effetto immersivo.
A ottant’anni dalla lotta per la Liberazione di Roma, la mostra ci cala nella realtà di quei mesi drammatici, facendoci avvertire il disagio della conoscenza di scelte personali, di adesioni sofferte nonostante fossero sentite collettivamente, di una costante paura dell’annientamento. Quasi a universalizzare la condizione femminile e il contributo delle donne alla Resistenza.
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