A 49 anni dalla strage di Piazza della Loggia e dalla realizzazione, in tempo reale, del documentario I giorni di Brescia ad opera del regista Luigi Perelli, è significativo che il film sia proiettato, proprio il 28 maggio e proprio a Brescia, presso il Piccolo Cinema Paradiso, voluto dal regista Silvano Agosti e sede di una programmazione cinematografica alternativa di qualità.
La vicenda della strage del maggio 1974, peraltro, è ancora per vari aspetti “attuale”, innanzitutto per quello che riguarda l’iter giudiziario. Dopo la conferma definitiva da parte della Cassazione delle condanne all’ergastolo dei neofascisti Carlo Maria Maggi e Maurizio Tramonte, il secondo dei quali era anche un collaboratore del Sid, il servizio segreto militare, col nome di “fonte Tritone”1, appena poche settimane fa un ulteriore troncone dell’inchiesta ha portato al rinvio a giudizio con l’accusa di strage di altri due neofascisti, Roberto Zorzi e Marco Toffaloni (all’epoca diciassettenne), indicati come gli esecutori materiali del delitto2. Nelle lunghe indagini e nei vari processi erano stati coinvolti anche il leader neofascista Pino Rauti, gli ordinovisti Delfo Zorzi, Ermanno Buzzi e Marcello Soffiati, il generale dei carabinieri Francesco Delfino e Giovanni Maifredi, collaboratore del ministro degli Interni dell’epoca (il democristiano Paolo Emilio Taviani)3: tutti assolti con formula dubitativa, sebbene riguardo a Rauti l’accusa abbia sottolineato una «responsabilità morale per quanto avvenuto»4.
L’intreccio tra neofascisti e settori degli apparati dello Stato che, spesso col coinvolgimento di apparati atlantici, tanti danni ha prodotto nella storia della Repubblica, appare dunque anche in questo caso plasticamente raffigurato. Ed è probabilmente l’imbarazzo per questo intreccio, e forse anche per la presenza di qualche nome in particolare, all’origine della “dimenticanza” del governo Meloni, che ha presentato in ritardo la richiesta di costituzione come parte civile, la quale dunque è stata rigettata dalla Corte: un fatto grave, su cui il presidente dell’Associazione dei familiari delle vittime Manlio Milani ha sollecitato un chiarimento che appare assolutamente doveroso5. Il 28, intanto, si tornerà a guardare su grande schermo il film di Perelli, prodotto dalla Unitelefilm (la casa di produzione cinematografica dell’allora Partito comunista italiano) e conservato presso l’Archivio audiovisivo del movimento operaio e democratico, realizzato subito dopo la strage con l’ausilio dei gruppi audiovisivi delle federazioni del Pci di Bologna, Milano e Napoli: uno straordinario documento che restituisce le parole, i suoni (tra i quali quello della tremenda esplosione durante la manifestazione antifascista volta propri a denunciare l’escalation di violenze in corso) e i volti di quella stagione intensa e drammatica, nella quale la grande risposta antifascista di massa che scattò in tutto il Paese consentì di respingere l’onda nera, ricacciandola da dove era venuta. Una lezione, quest’ultima, che è anch’essa di grande attualità.
Alex Hobel, maggio 2023
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1https://www.giornaledibrescia.it/brescia-e-hinterland/chi-%C3%A8-maurizio-tramonte-condannato-per-piazza-loggia-1.3684585.
2https://www.ladige.it/cronaca/2023/03/23/la-strage-fascista-in-piazza-della-loggia-al-via-l-udienza-senza-l-imputato-roberto-zorzi-1.3454774; https://www.ansa.it/sito/notizie/topnews/2023/04/05/piazza-loggia-rinviato-a-giudizio-marco-toffaloni_3752f9e5-f0f1-4a04-8190-d230df82b629.html.
3https://web.archive.org/web/20081215135904/http://www.senzasoste.it/per-non-dimenticare/piazza-della-loggia-i-nomi-della-strage.html.
4https://milano.repubblica.it/cronaca/2010/10/21/news/strage_di_brescia_il_pm_chiede_4_ergastoli_e_assoluzione_di_rauti-8295507/.
5https://www.ilfattoquotidiano.it/2023/05/11/piazza-della-loggia-non-accolta-la-costituzione-di-parte-civile-di-palazzo-chigi-perche-presentata-in-ritardo/7158187/?fbclid=IwAR3qKbzXH9HuwwRWg9JeK-GwBzWLeA-9BIACmumnz6qMvv3yA3MI-432Ej8.
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